Davide Nicola: l’uomo delle salvezze

Ieri, con la vittoria per 3 a 0 contro il Venezia di Di Francesco, il Cagliari è matematicamente salvo a una giornata dalla fine del campionato.

Davide Nicola l’ha fatto ancora, stavolta dall’inizio della stagione e non in corsa, facendo anche cadere quell’etichetta che lo voleva come allenatore capace di risollevare una squadra solo da un certo punto dell’anno in poi.

Quella del Cagliari è stata la stagione classica di una squadra che lotta per salvarsi. Nonostante le 19 sconfitte, però, non si è mai avvertito troppo il rischio retrocessione, e non è mai finito negli ultimi tre posti. Se dovesse mantenere il quattordicesimo posto, sarebbe il miglior piazzamento dalla stagione 2019/2020, quando i rossoblù potevano contare su un rientrante Radja Nainggolan e una coppia d’attacco formata da Simeone e Joao Pedro (insomma, mica male).

Nicola è ormai una garanzia di salvezza: negli anni ha compiuto dei veri e propri miracoli che oggi non possiamo non ricordare.

La romantica salvezza del Crotone

Nel 2016, Davide Nicola viene chiamato a guidare il Crotone, neopromosso per la prima volta in Serie A, subentrando a Ivan Jurić. L’inizio è da incubo: dopo 10 giornate, i calabresi raccolgono appena due punti, ritrovandosi all’ultimo posto in classifica. Le difficoltà sono molteplici: oltre a una rosa rivoluzionata rispetto alla promozione, la squadra è costretta a giocare le prime partite casalinghe a Pescara, a 600 km da casa, a causa dei lavori allo stadio Ezio Scida.

Nonostante tutto, Nicola non molla. A gennaio, il distacco dalla salvezza è di 11 punti, ma il tecnico continua a credere nell’impresa. La svolta arriva in primavera: il Crotone inizia a macinare punti, trascinato dalla coppia d’attacco Trotta-Falcinelli. Proprio Falcinelli è protagonista assoluto nella vittoria per 2-1 contro l’Inter, siglando una doppietta che rilancia le speranze salvezza.

La rimonta si completa all’ultima giornata: il Crotone batte la Lazio 3-1, mentre l’Empoli perde contro il Palermo già retrocesso. I calabresi si salvano con 34 punti, diventando la prima squadra a evitare la retrocessione dopo aver raccolto solo 9 punti nel girone d’andata.

Nicola mantiene la promessa fatta ai suoi giocatori: in caso di salvezza, avrebbe percorso in bicicletta i 1300 km che separano Crotone da Vigone, il suo paese natale in provincia di Torino. Il viaggio, suddiviso in 9 tappe, tocca diverse città dove il tecnico ha giocato o allenato, tra cui Bari, Pescara, Ancona, Livorno, La Spezia, Genova e Torino. All’arrivo, Nicola viene accolto da centinaia di persone, completando un’impresa tanto simbolica quanto sportiva.

Il ritorno al Genoa da allenatore

Il 28 dicembre 2019, Davide Nicola torna a “casa”: al Genoa, la squadra con cui ha mosso i primi passi da calciatore, lo chiama per sostituire Thiago Motta. La situazione è critica: 11 punti in 17 giornate, ultimo posto in classifica e una squadra in evidente difficoltà.

Nicola debutta il 5 gennaio 2020 con una vittoria per 2-1 contro il Sassuolo, dando subito un segnale di cambiamento. Nonostante l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia contro il Torino ai rigori, il Genoa inizia a mostrare segnali di ripresa. Il mercato invernale porta rinforzi importanti: Mattia Perin, Andrea Masiello, Valon Behrami, Mattia Destro e Iago Falqué. Con questi innesti, la squadra inizia a risalire la china, ottenendo risultati positivi contro Fiorentina, Atalanta, Cagliari e Bologna.

Il 2 agosto 2020, all’ultima giornata di campionato, il Genoa affronta il Verona in una partita decisiva per la salvezza. Grazie a una prestazione convincente, i rossoblù vincono 3-0, condannando il Lecce alla retrocessione e garantendosi la permanenza in Serie A con 39 punti, quattro in più dei salentini.

Il periodo da “mister-tifoso” con il suo Torino

Il 19 gennaio 2021, Davide Nicola viene chiamato a guidare il Torino, subentrando all’esonerato Marco Giampaolo. Per lui, piemontese di Vigone e tifoso granata sin da bambino, è un ritorno speciale: aveva già indossato la maglia del Toro nella stagione 2005/06, contribuendo con un gol decisivo alla promozione in Serie A .

All’arrivo, la situazione è critica: il Torino è terzultimo con soli 13 punti. Nicola inizia con tre pareggi in rimonta contro Benevento, Fiorentina e Atalanta, mostrando subito il carattere della squadra.

La prima vittoria arriva il 19 febbraio contro il Cagliari. Nonostante alti e bassi, il Toro conquista la salvezza con un pareggio contro la Lazio il 18 maggio, chiudendo il campionato al quartultimo posto con 37 punti.

Il miracolo a Salerno

A inizio 2022 la Salernitana era data per spacciata. Ultima in classifica, 13 punti dopo 23 giornate, una rosa stravolta dagli infortuni, una società appena salvata dal fallimento e soprattutto una percentuale di salvezza stimata intorno al 7%. Sette percento. Tradotto: una missione impossibile.

A quel punto Danilo Iervolino, nuovo presidente da pochissime settimane, chiama Walter Sabatini a fare il direttore sportivo. Una scelta che cambia tutto. Sabatini arriva, guarda in faccia la situazione e fa quello che pochi avrebbero avuto il coraggio di fare: in venti giorni porta a Salerno undici giocatori. Undici. Arrivano Sepe, Radovanović, Mazzocchi, Verdi, Fazio, e soprattutto Éderson, che a fine stagione finirà all’Atalanta. Una mezza rivoluzione. Ma ci voleva un uomo giusto anche in panchina.

Il 15 febbraio tocca a Davide Nicola. L’uomo delle rimonte disperate. Si presenta con l’entusiasmo e la concretezza che gli sono propri. Alla prima guida la Salernitana a un sorprendente 2-2 contro il Milan. Poi mette in fila una serie di pareggi sudati e vittorie pesantissime: su tutte quella col Venezia, nello scontro diretto, e quella in casa della Sampdoria. In totale mette insieme 18 punti in 15 partite. E all’ultima giornata, nonostante il tonfo interno con l’Udinese per 4-0, il Cagliari pareggia a Venezia e la Salernitana resta in Serie A.

Una salvezza storica, che sembrava un miracolo e forse lo è stata davvero. Nicola diventa un’icona, la città lo adora, la dirigenza lo conferma. Ma la stagione successiva è un’altra storia. Dopo un avvio incoraggiante, le cose si complicano. A gennaio 2023 arriva una batosta pesantissima: 8-2 sul campo dell’Atalanta. Nicola viene esonerato, ma pochi giorni dopo torna in panchina. Ha ancora qualcosa da dire, e infatti batte il Lecce alla prima partita del “secondo debutto”. Ma la tregua dura poco. Due sconfitte lo condannano definitivamente: il 15 febbraio viene sollevato dall’incarico con la squadra quintultima a 21 punti in 22 partite.

Resta il ricordo di una delle salvezze più incredibili della storia recente del calcio italiano. Quella di una squadra che sembrava già retrocessa a febbraio, e che invece, con Sabatini e Nicola, ha scritto una delle pagine più pazze e più belle di sempre.

La salvezza con l’Empoli

A metà gennaio 2024, l’Empoli si ritrova in una situazione critica: penultimo in classifica con soli 13 punti dopo 20 giornate, reduce da una sconfitta nello scontro diretto con il Verona. La dirigenza decide di esonerare Aurelio Andreazzoli, subentrato a Paolo Zanetti a settembre, e affida la panchina a Davide Nicola, noto per le sue imprese salvezza. Nicola firma un contratto fino a giugno, con opzione di rinnovo in caso di permanenza in Serie A.

Il 21 gennaio, al debutto, l’Empoli batte 3-0 il Monza, con tripletta di Zurkowski. Seguono tre vittorie e tre pareggi, rendendo Nicola il miglior debuttante nella storia del club . La prima sconfitta arriva il 3 marzo contro il Cagliari (0-1).

All’ultima giornata, l’Empoli affronta la Roma: al 93′, Niang segna il gol del 2-1, regalando la salvezza ai toscani e condannando il Frosinone alla retrocessione . Con 36 punti, l’Empoli si salva e scatta l’opzione per il rinnovo automatico del contratto di Nicola.

Tuttavia, il 5 luglio 2024, Nicola risolve il contratto con l’Empoli e firma con il Cagliari.

Cagliari-Venezia 3-0: gol e highlights | Serie A

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