CHAMPIONS LEAGUE- Oggi l’esordio del Pafos

Oggi alle 18:45, al Geōrgios Karaiskakīs Stadium del Pireo, contro l’Olympiacos, farà il suo esordio assoluto il Pafos, club cipriota nato nel 2014 dalla fusione tra l’AEK Kouklion e l’AEP Paphos.

Oggi l’esordio del Pafos Football Club in Champions League sarà storico. Per la prima volta il piccolo club cipriota, infatti, si appresta ad affrontare la fase a girone unico della massima competizione europea, dopo aver superato ai preliminari squadre storiche come il Maccabi Tel Aviv, la Dinamo Kiev e la Stella Rossa.

Non è però l’esordio in Europa: l’anno scorso il Pafos, dopo non aver superato i preliminari di Europa League, si è qualificato in Conference, dove, nel girone unico, ha anche affrontato la Fiorentina, perdendo per 3 a 2 al Franchi. Arrivato dodicesimo, si è qualificato per gli spareggi, dove ha eliminato un altro club cipriota, l’Omonia Nicosia, prima di arrendersi agli svedesi del Djurgården agli ottavi.

La storia del Pafos è breve, per quanto già vittoriosa: nel 2023/2024 ha vinto infatti la sua prima Coppa di Cipro contro l’Omonia e, nella scorsa stagione, ha scritto la storia vincendo il suo primo campionato cipriota, arrivando primo sia in stagione regolare sia nella poule scudetto, garantendosi dunque la qualificazione ai preliminari di Champions.

La storia dietro il logo

Una cosa che affascina chi non conosce il Pafos è sicuramente il suo logo caratteristico, che raffigura un volto stilizzato davanti ai colori sociali del club cipriota. Il volto in questione è quello di Evagoras Pallikarides, una delle figure più luminose e tragiche della storia di Cipro: poeta e guerrigliero dell’EOKA, un’organizzazione clandestina che combatteva per l’unione dell’isola con la Grecia e la fine del colonialismo.

Venne arrestato a diciannove anni perché trasportava un’arma nascosta su un asino. Durante il processo, Evagoras non si scusò affatto; al contrario, ammise le proprie azioni, rivendicando con fierezza il diritto del suo popolo a essere libero. Quella fermezza gli costò la condanna più dura: il 14 marzo 1957, nelle carceri di Nicosia, venne impiccato. Morì giovanissimo, lasciando dietro di sé pagine di poesie che parlavano d’amore, di patria, di sogni mai rinnegati.

La sua figura è diventata negli anni simbolo di coraggio e di idealismo. A Pafo il suo volto è ovunque e, oggi, con l’esordio del Pafos in Champions League, la sua storia riecheggerà anche nell’Europa dei grandi.

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