Quando al 54esimo Mattia Tascone, uno dei tanti ex della partita, sigla il 2-0 (di Ferraris il vantaggio dopo soli 9 minuti ndr) per la Salernitana alzi la mano chi avrebbe creduto alla rimonta dell’Audace Cerignola.
Ed invece negli ultimi 22 minuti più recupero accade quello che in pochi potevano aspettarsi.
Le fasi della rimonta dell’Audace Cerignola
È l’espulsione di Capomaggio al minuto 68 (per doppio giallo) ad aprire qualche crepa nella forte squadra di casa. L’uscita dal campo dell’ex gialloblù, infatti, diventa ben presto lo sliding doors della partita: Emmausso da subentrato riapre la contesa. Il Cerignola comincia a crederci, crea occasioni e costringe la squadra del grande ex Raffaele a rintanare nella propria metà campo. Il tempo però scorre veloce, Donnarumma sembra sbarrare ogni velleità ospite. All’88 ecco l’altro episodio chiave: Vitale, ben imbeccato da D’Orazio, si guadagna un calcio di rigore assegnato dopo tre minuti abbondanti di revisione al var, tanto per aumentare il pathos di una partita a dir poco emozionante. Dal dischetto Emmausso ha il ghiaccio nelle vene, spiazza il forte portiere di casa, sigla la sua personalissima doppietta e soprattutto fa 2-2. Negli 8 minuti di recupero succede di tutto: Greco è super su Anastasio prima che Frascatore regala il pallone dell’incredibile rimonta a Cuppone. Il bomber ofantino non si fa pregare due volte, infila Donnarumma e fa esplodere il settore ospiti.
È lo scacco matto alla capolista in una partita epica che entra di diritto nelle pagine di storia dell’Audace Cerignola: “Questa squadra non molla mai – ha dichiarato il tecnico dell’Audace Cerignola Maiuri, espulso durante la partita – A cospetto della capolista imbattuta, davanti a un grande pubblico, i ragazzi sono stati bravi a non disunirsi portando casa tre punti preziosi
Una vittoria che vale doppio e che potrebbe diventare lo spartiacque del campionato ofantino. Al Cerignola, dopo la sconfitta di Monopoli e il pari incolore e senza reti contro il Foggia, serviva una prestazione del genere e soprattutto servivano tre punti di questa importanza per tornare a sognare in grande.
La festa sotto il settore ospiti prima di lasciare l’Arechi è tanto significativa quanto liberatoria. Adesso sì che si può guardare al doppio impegno contro altre big come Catania e Cosenza (da affrontare entrambe al Monterisi) con rinnovato ottimismo.