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Torino, Cairo: "Ho rilevato il club quando era vicino al fallimento e adesso..."

Il tifo caldo del Torino continua senza sosta a protestare nei confronti della proprietà. Nel mirino Urbano Cairo, i tifosi chiedono da tempo la cessione del club. Intervenuto alla sesta edizione del ‘Sport Industry Talk’ di Rcs al Maxxi di Roma, Cairo ha parlato del suo futuro e quello del club granata: “Ho rilevato il Torino 19 anni fa, in un momento in cui il club era vicino al fallimento, ma non ho mai avuto l’intenzione di rimanere per sempre. Arriverà il momento in cui sarà giusto passare il testimone. Quando deciderò di vendere, però, sarà fondamentale che ci sia qualcuno più solido economicamente di me a rilevare la società. Su questo non ci sono dubbi. Non ho alcun interesse a restare a tutti i costi.

Ora mi chiedono: ‘Perché il Torino non può fare come l’Atalanta?’. Il calcio è, prima di tutto, una grande passione. Tuttavia, negli ultimi anni, mentre i ricavi sono aumentati, i costi sono cresciuti a un ritmo ancora più rapido. Oggi il calcio, sia in Italia che all’estero, è diventato economicamente insostenibile. Se da un lato l’obiettivo resta quello di incrementare i ricavi, dall’altro è essenziale concentrarsi sul contenimento della crescita sproporzionata dei costi. Si tratta di un problema strutturale che riguarda tutto il settore, non solo l’Italia.

Credo che il calcio debba essere sostenuto, e ci sono diverse modalità per farlo. Un esempio potrebbe essere l’introduzione di un sistema di tax credit, simile a quello adottato per il settore cinematografico, magari concentrandosi sullo sviluppo e la formazione dei giovani talenti”.

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