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La storica vittoria del Vado Ligure in Coppa Italia

Questa sera alle ore 21:00 torna in scena la Coppa Italia con la semifinale d’andata tra Empoli e Bologna.

In occasione in questo articolo ripercorreremo la vittoria del Vado Ligure nella prima edizione della Coppa Italia nel 1922, che rappresenta una delle pagine più affascinanti e sorprendenti della storia del calcio italiano. In un’epoca segnata da divisioni interne e cambiamenti strutturali nel panorama calcistico nazionale, una squadra di provincia riuscì a imporsi, conquistando il primo trofeo della competizione e lasciando un segno indelebile nella memoria sportiva.

La Coppa Italia del 1922: il contesto storico

All’inizio degli anni ’20, il calcio italiano attraversava un periodo turbolento. Nel 1921, una frattura tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la neonata Confederazione Calcistica Italiana (CCI) portò alla creazione di campionati paralleli. Le squadre più blasonate aderirono alla CCI, lasciando la FIGC a organizzare tornei con club di minore fama. Fu in questo contesto che nacque la prima edizione della Coppa Italia, concepita per offrire visibilità alle squadre escluse dai principali campionati.

La competizione, disputata tra il 2 aprile e il 16 luglio 1922, vide la partecipazione di 37 squadre, principalmente provenienti dalla Prima Categoria e dalla Promozione. L’assenza dei grandi club offrì l’opportunità a realtà meno note di emergere e scrivere la storia.

Il Vado Ligure nei primi anni ’20: un club emergente

Negli anni successivi alla sua fondazione, avvenuta nel 1913, il Vado Ligure era una piccola realtà calcistica della Liguria che militava nei campionati regionali. Tuttavia, nel periodo post-bellico, il calcio italiano stava vivendo un’epoca di grande trasformazione, con la crescita del numero di squadre e l’organizzazione più strutturata delle competizioni.

Il Vado partecipava ai tornei di Promozione, la categoria immediatamente inferiore alla Prima Categoria, ovvero l’antenata della Serie A. Il club era quindi considerato una squadra di seconda fascia, composta principalmente da calciatori locali, operai e giovani promesse del territorio.

Nonostante le limitate risorse economiche e tecniche rispetto ai club più blasonati, il Vado si distinse per il suo spirito combattivo e la capacità di competere alla pari con squadre più attrezzate. La Coppa Italia 1922 rappresentò un’occasione unica per mettersi in mostra, dato che molte delle grandi squadre dell’epoca non parteciparono al torneo a causa della divisione tra FIGC e CCI.

Il cammino del Vado

Il Vado Ligure, intraprese un percorso straordinario, affrontando e superando avversari più quotati. Ecco il dettaglio delle partite disputate:​

  • Primo turno (2 aprile 1922): Vado vs. Fiorente Genova – Vittoria per 4-3 dopo i tempi supplementari. In una partita combattuta, il Vado riuscì a prevalere grazie alla doppietta di Virgilio Levratto, giovane attaccante destinato a diventare l’eroe del torneo.​
  • Secondo turno (9 aprile 1922): Vado vs. Molassana Genova – Successo per 5-1. Il Vado dominò l’incontro, dimostrando una superiorità tecnica evidente e avanzando con autorità al turno successivo.​
  • Terzo turno (23 aprile 1922): Vado vs. Juventus Italia Milano – Vittoria per 2-0. Affrontando una squadra milanese ben organizzata, il Vado mantenne la calma e, con una prestazione solida, si assicurò l’accesso ai quarti di finale.​
  • Quarti di finale (18 giugno 1922): Pro Livorno vs. Vado – Vittoria per 1-0. In trasferta, il Vado affrontò una sfida impegnativa contro la Pro Livorno, riuscendo a imporsi di misura grazie a un gol decisivo, proseguendo così il sogno.​
  • Semifinale (25 giugno 1922): Libertas Firenze vs. Vado – Successo per 1-0 dopo i tempi supplementari. Una partita tesa e equilibrata, risolta nuovamente dalla determinazione del Vado che, con un gol nei supplementari, si guadagnò l’accesso alla finale.

La finale: Vado-Udinese

La finale si disputò il 16 luglio 1922 allo Stadio del Littorio di Vado Ligure. L’Udinese, considerata favorita per esperienza e tradizione, si trovò di fronte un Vado determinato e sostenuto dal proprio pubblico.

La partita fu intensa e combattuta, con entrambe le squadre che crearono occasioni senza però riuscire a sbloccare il risultato nei tempi regolamentari. Si rese quindi necessario disputare i tempi supplementari.

Al 118° minuto, Virgilio Levratto raccolse un passaggio filtrante, avanzò verso l’area avversaria e, con un tiro potente e preciso, superò il portiere dell’Udinese, segnando l’unico gol dell’incontro. Questo gol consegnò al Vado una storica vittoria per 1-0 e il prestigioso trofeo.

Virgilio Levratto, il simbolo del Vado

Il marcatore della finale, Virgilio Felice Levratto, fu il grande protagonista del trionfo del Vado. Nato nel 1904, era un attaccante potente e fisicamente dominante, noto soprattutto per la violenza del suo tiro, tanto da guadagnarsi il soprannome di “sfondareti”.

Dopo il successo in Coppa Italia, la sua carriera decollò: vestì le maglie di Genoa, Ambrosiana-Inter e Torino, diventando anche un punto di riferimento per la Nazionale italiana, con cui partecipò alle Olimpiadi del 1928, conquistando il bronzo.

Nonostante i successi con club più prestigiosi, il suo nome rimane legato alla storica impresa con il Vado, dove iniziò a scrivere la sua leggenda con quel gol decisivo che ancora oggi fa parte della storia del calcio italiano.

L’eredità del trionfo

La conquista della Coppa Italia 1922 rappresenta l’unico titolo nazionale nella storia del Vado Ligure e rimane un simbolo di come passione, determinazione e spirito di squadra possano portare al successo anche le realtà più piccole. Il trofeo originale andò perduto durante il periodo fascista, ma una replica fedele fu consegnata al club nel 1992 in occasione del settantesimo anniversario della vittoria. Attualmente, il Vado milita in Serie D, continuando a rappresentare con orgoglio la propria comunità nel panorama calcistico italiano.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Coppa_Italia_1922