Italia-Israele, oltre il calcio

Si avvicina Italia-Israele, con un match ricco di polemiche politiche. Ma cosa c’entra il calcio?
Italia-Israele, tanto rumore attorno alla partita valida per la qualificazione ai prossimi mondiali
È fissato per Martedì l’appuntamento per Italia-Israele a Udine, partita decisiva per la qualificazione ai playoff mondiali 2026.
Ad oggi i tagliandi venduti sono pochissimi: meno di 6.000, un dato molto basso.
Un peccato per la nostra Nazionale.
Per martedì a Udine è atteso un corteo di 10mila persone, pronte a manifestare pro-Palestina.
Ma cosa c’entra il calcio?
Non sta certo allo scrivente dare giudizi su ciò che è avvenuto e sta avvenendo a Gaza: la situazione è sotto gli occhi di tutti ed ognuno è libero di esprimere la sua opinione.
Sono certo, però, che la partita Italia-Israele, peraltro già disputata a Udine per la Nations League, senza alcun problema di ordine pubblico, non debba essere intaccata da discorsi politici.
Siamo tifosi, ed io in primis andrò allo stadio, portando mio figlio di 9 anni, senza alcuna paura.
Andiamo a vedere uno spettacolo, vivere un emozione, vedere i nostri amati giocatori, tanto osannati e con la voglia di vivere una festa.
Udine, da domenica, sarà una città blindata, con restrizioni e divieti, come accaduto già in passato.
Ma immaginare uno stadio all’avanguardia con pochi spettatori, mi fa paura.
Spero che ciò non accada, anche se la vendita dei tagliandi non tende a decollare.
Non è questo il calcio che ci piace, non è questo il calcio che ci piace guardare!
Forza Udine, rispondiamo presente per la nostra nazionale!!!
