InterSERIE A

L’Inter è tornata

La cura Chivu funziona: il romeno è un condottiero vero. Dalle due sconfitte consecutive ai sei successi. In un mese la squadra è tornata a ruggire

AAA: avviso ai naviganti: l’Inter è tornata. È questo il messaggio che la vittoria dell’Olimpico griffata Bonny ha portato in dote.

Sono bastati due mesi a Cristian Chivu per prendersi l’Inter, uno per riportarla in carreggiata e far sognare i tifosi. Era il 13 Settembre 2025 quando la Juventus s’impose 4-3 sui nerazzurri facendoli precipitare a meno 6 dalla vetta dopo appena tre giornate. Una sconfitta pesante arrivata dopo quella casalinga contro l’Udinese tanto che tutti davano l’allenatore romeno per spacciato (eh sì, in molti lo davano anche per esonerato ndr). E invece al 18 ottobre sembra essersi tutto capovolto: Roma-Inter 0-1. Lautaro e compagni primi in classifica (in attesa del Milan ndr) al pari di Napoli e giallorossi alla settima giornata. In un solo mese (e 4 partite) i nerazzurri sono riusciti nell’impresa di recuperare i punti di svantaggio ed agguantare la vetta della classifica grazie alle 4 vittorie su 4 (6 su 6 se consideriamo anche la Champions League).

Per riassumere questa nuova Inter va rispolverata una parola che non è mai fuori moda: resilienza. Che significa “capacità di recupero veloce”, “mettersi alle spalle un fallimento” e ripartire. Ed è lo switch fatto dal gruppo proprio grazie a Chivu. Il suo lavoro e quello del suo staff è sotto gli occhi di tutti: oggi non è una blasfemia affermare che l’Inter è una squadra vera, matura, con una rosa forte che è stata anche ringiovanita. È un Inter che gioca un ottimo calcio, prettamente verticale ad un ritmo di livello europeo. Eccolo il primo profondo cambiamento apportato da Chivu che è riuscito anche a ridare solidità al reparto difensivo. Dopo i quattro gol incassati con la Juve, la squadra ha blindato la retroguardia con una doppia mandata: in Champions ha tenuto alto il ponte levatoio in due occasioni su due, mentre in campionato ha subito solo due gol in quattro partite (Sassuolo e Cremonese). Sommer e Martinez sono stati spesso decisivi. Così come soprattutto Akanji, uno che sembra che giochi all’Inter da sempre, ad oggi imprescindibile tanto da essere ‘lodato’ da tutti i suoi compagni (vedere per credere i commenti Instagram di Barella e Bastoni ndr).

In fondo però era apparso subito chiaro che le due sconfitte contro Udinese e Juventus erano arrivate più per casualità che per demeriti della squadra. I meriti invece sono tutti di Chivu capace di ereditare un Inter depressa per via del terribile finale di stagione scorso donandole in poco tempo sicurezza e certezze, ovvero tutto ciò di cui il gruppo aveva bisogno.

E quest’abbraccio finale di tutta la squadra, stretta attorno al suo nuovo condottiero, descrive al meglio più delle parole spese finora: “Mi sono capitati nella strada mentre andavano a festeggiare – ha minimizzato con il sorriso Chivu nella conferenza post gara – C’è la consapevolezza di aver ottenuto un risultato importante. Sono le partite durante una stagione che più o meno indirizzano. Torniamo a casa più contenti di quando siamo partiti”.

Novità e cambiamenti rimarcati anche dalle parole di un senatore come Barella ai microfoni di Dazn: “L’anno scorso contro le big abbiamo perso tanti punti. In tante occasioni non sapevamo più soffrire mettendoci dietro e difendendo il risultato. Contro la Roma lo abbiamo fatto, con umiltà ci siamo messi lì e abbiamo portato il risultato a casa. La testa fa tanto in questo sport, non servono solo gambe e piedi. Serviva fiducia e il mister è stato un esempio. Anche lui in carriera ha vissuto delusioni e bellissime vittorie per questo ci è di grande aiuto”.

Insomma, è un Inter carica pronta a rituffarsi nella Champions prima di pensare alla trasferta del Maradona. Proprio contro il Napoli campione d’Italia, Barella e compagni potranno chiudere un cerchio e porre l’ultimo cerotto sulle ferite della passata stagione. Uscire indenni dallo scontro diretto contro la squadra di Conte certificherebbe che questa squadra è da scudetto. Perché sì, ad oggi, l’Inter è davvero tornata.