La trappola di Conte fa vincere il Napoli sulla favorita Inter. Chivu non risponde

E’ stato uno stratagemma del tecnico del Napoli, Antonio Conte a cambiare le sorti del match più importante dell’ottava giornata: Napoli vs Inter è un big match che in questo momento della stagione non aggiunge e non toglie nulla alla corsa scudetto della due squadre, seriamente candidate a vincerlo.
L’Inter veniva da sette vittorie consecutive e sembrava lanciata verso l’ottava contro un Napoli rabberciato dalle importante assenze e reduce dalla “mazzata” di Eindhoven, dove si è scritta une delle pagine più negative della storia della società partenopea e del vincente tecnico leccese.
La mossa che alla fine è risultata decisiva trova alla base diverse ragioni.
Sicuramente Antonio Conte ha voluto proteggere Lorenzo Lucca e evitargli un’altra prestazione opaca dopo che lo stesso era stato sommerso di critiche dopo l’espulsione in Olanda che ha permesso al PSV di dilagare.
L’altra ragione è squisitamente tecnica: mettere al centro dell’attacco David Neres, sul quale sarebbe andato Acerbi, significava tendere una trappola per il centrale neroazzurro; se seguiva gli spostamenti del “falso nuevo” azzurro avrebbe lasciato sguarnita la zona davanti alla lunetta, in cui sono maestri nell’inserimento Scott Mc Tominay e Zambo Anguissa.
Alla fine è andata proprio come aveva programmato e sperato mister Antonio Conte.
Le tre reti del Napoli sono tutte iniziate e finalizzate dalla lunetta.
L’assist di Zambo Anguissa per la penetrazione in area e il rigore su Giovanni Di Lorenzo è partito dai 16 metri, a ridosso della lunetta.
Più evidente la mossa è apparsa nel secondo gol, con Scott Mc Tominay che ha avuto tanto spazio e tempo per prendere la mira e calciare in maniera impeccabile.
Nella terza rete, Acerbi si lascia anticipare da David Neres, che ha servito a Zambo Anguissa, una palla in un corridoio non presidiato che lo porterà alla rete del 3 a 1 che ha piegato le gambe ai nerazzurri.
Non capita sempre di leggere così facilmente i benefici di una strategia e fa impressione la passività di Cristian Chivu che non ha fatto nulla per contrastare la mossa dell’avversario.