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Lazio-Juve, le pagelle: Isaksen e Basic incontenibili, disastro David

Lazio-Juve: le pagelle. Nei biancocelesti brilla Isaksen, alla prima da titolare in stagione, mentre nei bianconeri il peggiore è ancora Jonathan David.

Continua il periodo nero del reparto offensivo della Juventus: gli uomini di Tudor non trovano la via del gol da 4 partite consecutive tra tutte le competizioni.

La partita di ieri è stata il manifesto della confusione tattica e non solo della Juventus, poco incisiva davanti nonostante le alternative e battuta da una Lazio decimata dagli infortuni.

Le pagelle della Lazio

PROVEDEL 6,5. Decisivo su David nel primo tempo e su Thuram nel secondo: parate non impossibili ma importanti per mantenere il risultato.

LAZZARI 6. Si intende con Isaksen lanciandolo più volte verso la porta ed è sicuro in fase difensiva.

MARUSIC 6. Vince diversi duelli aerei e limita un Conceicao a volte poco lucido.

GILA 6. Gioca una partita da leader chiudendo tutte le linee di passaggio e andando forte su Vlahovic; rischia tantissimo con uno step on foot ai danni di Conceicao in area di rigore, ma viene graziato dall’arbitro.

ROMAGNOLI 6. Sempre attento e pulito nelle prime impostazioni, diligente nell’allontanare la palla in situazioni potenzialmente pericolose.

GUENDOUZI 6,5. Il motore a centrocampo: cerca continuamente dei duelli e li vince tutti. Con la sua falcata è prezioso nella risalita palla al piede.

CATALDI 6,5. L’ex fiorentina è il volto dell’aggressività della Lazio di Sarri: recupera il pallone e serve l’assist per il gol decisivo di Basic.

BASIC 7. Decide il match con un gran tiro da 25 metri; smista palloni, corre quando serve e aggredisce per recuperare. L’uomo in più della Lazio, e pensare che era un esubero.

ISAKSEN 7,5. Il danese è decisamente il migliore in campo. Instancabile, aggressivo, lucido e intelligente. Si proietta continuamente in avanti e vuole sempre il pallone tra i piedi. Subisce innumerevoli falli e sfiora un eurogol al 78′. Prestazione da incorniciare e uscita dal campo tra gli applausi dei tifosi.

DIA 6. Si sacrifica tanto per la squadra ma è poco pericoloso in fase offensiva. Resta una buona partita la sua.

ZACCAGNI 6,5. Mostra il classico atteggiamento da capitano: recupera palloni e guadagna falli su falli. Si dispera per un pallone non datogli, il quale lo avrebbe messo a tu per tu con Perin. Ottima prova nonostante il mancato gol.

PELLEGRINI 6,5 (dal 54′). Entra alla grande marcando a uomo Conceicao e chiudendolo praticamente in ogni frangente. L’ex della gara è anche lucido nella gestione, mostrando a Sarri di essere un panchinaro di lusso.

VECINO 6 (dal 68′). Lotta fisicamente a centrocampo, ed è proprio ciò che Sarri gli aveva chiesto. Nessun tipo di spunto particolare, ma gioca una mezz’ora da mediano di esperienza.

NOSLIN-PEDRO s.v. (dall’83’).

All. SARRI 7. La sua Lazio trova 3 punti pesantissimi, voluti e ottenuti con grinta e tecnica. Nessun giocatore molla di un centimetro, nonostante la poca scelta a livello di organico. 4 punti guadagnati tra Atalanta e Juventus: i biancocelesti cominciano a risalire in classifica.

Le pagelle della Juventus

PERIN 6. Non può nulla sul tiro decisivo di Basic, complice la deviazione di gatti. Non viene mai chiamato in causa successivamente.

KALULU 6. Attento in fase difensiva e caparbio in fase offensiva, anche se sbaglia diverse letture di passaggio.

GATTI 5.5. Devia il tiro di Basic per il gol dell’1-0, poi evita il raddoppio sul tiro di Guendouzi, tolto dalla linea di porta con un Perin praticamente battuto. Nel secondo tempo vince pochi contrasti ed è poco lucido nella gestione.

KELLY 5,5. Ulteriore prestazione leggermente sottotono dell’inglese, complice forse la stanchezza. Poco lucido in fase difensiva, anche a causa di un Isaksen in stato di grazia.

CONCEICAO 6. L’unico a provarci e l’ultimo a mollare. Il portoghese mette in difficoltà la difesa della Lazio con le sue folate, ma nell’ultimo passaggio è spesso poco incisivo, complice la passività dei suoi compagni.

LOCATELLI 5,5. Non chiude sul tiro di Basic, ma nel primo tempo gioca bene toccando tanti palloni. Nel secondo si innervosisce e sbaglia sia delle letture difensive che molti lanci, spesso frettolosi. Serve di più dal capitano della Juventus.

MCKENNIE 5. Nullo in fase offensiva, nullo in fase difensiva, nullo nel tentato raddoppio su Isaksen. Rischia l’espulsione con un fallo in campo aperto nonostante fosse già ammonito. Prestazione ai limiti della pochezza. 

KOOPMEINERS 6. Gioca una buona partita e nel primo tempo è uno dei pochi a provarci, chiamando spesso palla. Continua, però, ad essere l’ombra del grande giocatore visto nelle passate stagioni.

CAMBIASO 5,5. Nei primi 45′ è l’uomo più richiamato da Tudor, inferocito con lui per la passività mostrata contro i centrocampisti della Lazio e contro Isaksen, che lo supera troppo facilmente. Offre qualche spunto in fase offensiva, ma viene sostituito al 46′. 

VLAHOVIC 5. Il serbo torna ad avere i soliti problemi di cinismo e tecnica: controlla male il pallone, non calcia quasi mai e quando lo fa è in fuorigioco oppure sbaglia. È molto semplice mettersi in mostra al Bernabeu, così come tornare alla mediocrità nella partita successiva.

DAVID 4,5. Retropassaggio folle che innesca l’1-0 Lazio. Il canadese gestisce malissimo il pallone, sbaglia diversi stop e non si intende mai con i compagni. Unica chance al 33′ davanti a Provedel: prontamente fallita. L’ex Lille è al momento lontanissimo dal prendersi la Juve.

YILDIZ 5.5 (dal 46′). Entra a inizio ripresa, ma così come nelle ultime due, non riesce ad incidere minimamente. Che sia per stanchezza fisica o mentale, il turco è fattualmente l’uomo che manca ad una Juve sempre più in crisi.

THURAM-KOSTIC 6 (dal 66′). Subentrano per dare nuova linfa, ci riescono parzialmente. Il serbo mette cross interessanti non sfruttati dagli attaccanti, mentre il francese prova a mettere in difficoltà Provedel con due colpi di testa, senza successo.

OPENDA (dal 78′)-JOAO MARIO (dall’86’) s.v.

All. TUDOR 5. La sua Juve non ha identità. Terza sconfitta consecutiva, quarta partita di fila senza gol e più di un mese senza vittoria. È crisi senza fine: nonostante il gruppo lo segua, non sembra esserci alcun cambio di marcia. L’allenatore croato dovrà necessariamente riassestare la squadra, a partire dal match infrasettimanale di Mercoledì.