Dallo sfogo post Moldova alle possibili avversarie nei playoff: Gattuso sbotta e chiama compattezza
Tra la rabbia del tecnico e l'incubo spareggi. Cosa ha detto il ct azzurro e chi potrà sfidare l'Italia a marzo 2026

Una vittoria che non placa gli animi. Il successo dell’Italia di Gennaro Gattuso per 0-2 contro la Moldova, risultato peraltro inutile dopo la vittoria della Norvegia contro l’Estonia, non è bastato a evitare qualche fischio e mugugno da parte dei tifosi presenti nel settore ospiti. I gol nel finale di Mancini e Pio Esposito sono serviti solo a salvare la faccia ma la prestazione no. È stata, infatti, forse la peggiore versione della “nuova” Italia targata Gattuso ma il ct non ci sta: “Ma che vuol dire non è stata la miglior Italia?” ha esordito così ai microfoni Rai il commissario tecnico.
Durante il corso del match si sono sentiti dei cori nei confronti della nazionale italiana, tra cui “andate a lavorare”. Poi, al triplice fischio, mentre i giocatori andavano sotto il settore per ringraziare sono piovuti altri segnali di contestazione. Un’atmosfera nervosa che ha sorpreso anche gli stessi protagonisti. Gattuso, che ha raggiunto la sala stampa con il volto tirato, non le ha mandate a dire: “Quello che ho sentito oggi è una vergogna. Io accetto le critiche, sempre. Ma la contestazione gratuita no – ha sbottato il CT – Abbiamo vinto, abbiamo creato dieci palle gol, abbiamo concesso zero occasioni. I ragazzi hanno dato tutto. Pretendere di venire qui, su un campo difficile, e vincere 0-5 solo perché ci chiamiamo Italia è mancanza di rispetto per il lavoro di tutti.”
L’ex giocatore del Milan ha poi difeso il gruppo: “Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare ma bisogna restare uniti perché la squadra sta combattendo in campo con le difficoltà e sentire 500 tifosi che contestano fuori casa non lo accetto. Siamo all’inizio di un percorso. L’importante è crescere e portare a casa i risultati. Il bel gioco arriverà, ma serve fiducia. Se al primo passo falso o alla prima vittoria che non convince partono i fischi, diventa dura.”
Con il successo contro la Moldova sono sei le partite consecutive vinte dagli azzurri nel proprio girone di qualificazione (cinque su cinque dall’avvento di Gattuso). Ma non basta perché davanti a tutti c’è la Norvegia (prossimo avversario dell’Italia, domenica a San Siro ndr) che è a punteggio pieno e con una differenza reti impressionante (+29 contro il +12 di Retegui e compagni).
Motivo per cui l’Italia dovrà passare dai playoff, per la terza volta consecutiva, per accedere ai Mondiali. Un’autentico spauracchio considerando i precedenti contro Svezia e Macedonia. E allora, dopo il match contro Haaland e soci, c’è già da proiettarsi sulla semifinale in programma il 26 marzo prossimo che di sicuro gli azzurri (come testa di serie) affronteranno in casa (sede ancora da definire) e in gara secca. Il sistema di qualificazione all’appuntamento di giugno 2026 in Usa, Canada e Messico racconta di sedici posti da assegnare all’Europa: dodici alle vincenti dei dodici gruppi e gli altri quattro a chi uscirà vincente dagli spareggi a cui accederanno le 12 seconde più le quattro migliori di Nations League rimaste fuori dai giochi mondiali.
E allora, quali potrebbero essere le avversarie dell’Italia? Le attenzioni sono rivolte tutte alla quarta ed ultima fascia dove appunto verranno inserite le quattro nazionali “salvate” dal loro cammino in Nations League. In primis occhio alla Svezia che rappresenterebbe un vero e proprio incubo e, allo stesso tempo, sarebbe l’avversario con il coefficiente di difficoltà maggiore. Ma in lista ci sono anche quelle Nazionali che perderanno il treno del secondo posto come Galles e Macedonia del Nord (altra ricorrenza negativa), infine Romania e Nord Irlanda se non saranno seconde altrimenti spazio, in ordine, a Moldova e, infine, San Marino (forse l’avversario più morbido).
Giovedì 20 novembre dall’urna di Zurigo conosceremo il nostro avversario e sarà il primo passo per staccare il tanto desiderato biglietto per Usa, Canada e Messico. Si spera!