Sì al riconoscimento facciale: la Lega di A spinge per la legge
La Lega di A ha preso una posizione netta a poche ore dai fatti di Torino. Oltre la condanna in una nota, l’associazione dei club intende andare oltre e attuare il riconoscimento facciale dei tifosi razzisti. Uno strumento che porterebbe a un’identificazione immediata e al definitivo allontanamento dei colpevoli dagli stadi. Prima la presa di distanza formale: “La Lega condanna con fermezza ogni episodio di razzismo e ogni forma di discriminazione. Pochi personaggi presenti sugli spalti non possono rovinare lo spettacolo del calcio e non rappresentano il pensiero di tutti i tifosi, che per fortuna condividono i valori più alti dello sport. Le società di A, come sempre hanno fatto, sapranno individuare i colpevoli, escludendoli a vita dai propri impianti”.
Cori razzisti e riconoscimento facciale: la Lega di A spinge per la legge
Si potrebbe attualizzarlo attraverso l’utilizzo delle telecamere interne che permettono il riconoscimento facciale. La strumentazione, si legge su La Gazzetta dello Sport, è già presente ma occorre che il Garante della Privacy ne sblocchi l’utilizzo. Così, con uno scanner all’ingresso dei volti di tutti gli spettatori, sarà semplice individuare chi intona cori o abbia atteggiamenti di discriminazione razziale. “Così potremo interdire chiunque si macchierà di condotte deprecabili” conferma l’a.d. Lega Luigi De Siervo.