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Si ritorna a parlare della ristrutturazione di San Siro

Si ritorna a parlare della ristrutturazione di San Siro

In un articolo pubblicato sul proprio magazine Webuild Valueil gruppo Webuild ha spiegato l’idea del progetto di ristrutturazione dello stadio San Siro di Milano, un piano che Inter e Milan starebbero valutando nel mentre stiano parallelamente continuando le interlucuzioni per Rozzano e San Donato.

“Il Gruppo Webuild ha presentato un progetto di riqualificazione dello stadio che punta a preservare questa icona dello sport in linea con quanto già fatto nelle grandi arene sportive europee. La sua storia affonda in un lontano passato, quando nel 1925 vennero costruite le prime quattro tribune rettilinee. Il progetto dello stadio venne affidato a Ulisse Stacchini, che stava lavorando anche alla progettazione della Stazione Centrale di Milano, e ad Alberto Cugini. Da quel momento in poi, e fino ad oggi, l’impianto è stato oggetto di una serie di interventi per riqualificarlo e ampliarlo. Il primo risale al 1935 quando la capienza della struttura venne portata da 35mila a 55mila posti per diventare uno degli stadi più grandi al mondo. Nel 1955 con un nuovo progetto le gradinate vennero aumentate in modo considerevole fino ad a ospitare 100.000 persone, poi ridotte a 85.000 per questioni di sicurezza. Da allora San Siro non è stato più toccato fino ai Campionati del Mondo del 1990 quando un pool di aziende guidato dalla Lodigiani (poi confluita nel Gruppo Webuild) è stato incaricato di modernizzare la struttura con la costruzione del terzo anello e delle 11 torri cilindriche in cemento armato che hanno dato all’impianto la sua inconfondibile forma.

A distanza di trent’anni da quell’intervento, il Gruppo Webuild ha presentato un progetto di riqualificazione dello stadio che punta a preservare questa icona dello sport in linea con quanto già fatto nelle grandi arene sportive europee. Il progetto di Webuild prevede interventi sulla struttura esistente in nome della modernità e della sostenibilità dell’impianto. Secondo la proposta presentata, su cui sono in corso le opportune interlocuzioni con i soggetti interessati, i lavori potrebbero durare tre anni nel corso dei quali la struttura continuerebbe a funzionare. Il principio del progetto è lo stesso che ha ispirato gli interventi di riqualificazione degli altri grandi stadi europei con l’obiettivo di proteggerli e valorizzarli in quanto veri patrimoni storici e culturali non solo per gli amanti del calcio, ma per tutti”. 

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