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Furlani prende in giro i tifosi del Milan “non serve cedere nessuno” e poi vende Reijnders

Nell’ultima di campionato del Milan contro il Monza, l’AD del Milan Furlani fa delle dichiarazione ad Ambrosini in diretta su Dazn che prova ad incalzarlo, “con l’attuale situazione societaria non c’è alcuna necessità di cedere nessuno”. Parole forti che hanno per poco rincuorato i tifosi milanisti, reduci da una stagione fallimentare.

I tifosi del Milan nell’era Cardinale sono abituati ad essere presi in giro, una squadra che viene gestita con saccenza e senza affidarsi a persone esperte. Prendendo in giro Tifosi che sono tra i più numerosi del mondo.

Ultima presa in giro in ordine di tempo quella andata in scena in diretta DAZN nella quale l’AD del Milan Furlani dichiara esplicitamente “con l’attuale situazione societaria non c’è alcuna necessità di cedere nessuno” una frase che ha buttato un po di acqua sul fuoco di un tifo acceso da troppe delusioni. Ed invece dopo pochi giorni iniziano a giungere notizie della chiusura dell’accordo tra il City ed il Milan per l’acquisto a titolo definitivo di Reijnders, l’unico in questa stagione insieme a Pavlovic ad aver combattuto in ogni partita. Tra l’altro una cessione per circa 55 milioni + 15 di Bonus (quindi fondi non certi) considerando che il 10% andrà nelle casse dell’AZ, squadra dal quale il Milan aveva acquistato il giocatore. Quindi al momento il Milan cede il giocatore per 49 milioni. Somma che non giustifica assolutamente la qualità del calciatore.

Ma non finisce qui, secondo i rumors, anche Theo Hernandez e Mike Maignan sarebbero in partenza per altri lidi. Su Theo Hernandez si è discusso molto, sicuramente è stato causa di una spaccatura nello spogliatoio, ma anche qui, cedere per 30 milioni un giocatore che potrebbe valerne anche 70 di milioni è controproducente, meglio tenerlo a quel punto in panchina ed usarlo all’occorrenza.

Stesssa cosa per Mike Maignan, che senso ha cedere un portiere di quel calibro, tra i migliori 5 portieri del mondo a 30 milioni? Sicuramente in questa storia, centra il fatto che il Milan non giocando nelle coppe europee quest’anno è meno appetibile, ma ciò che non conta. Una società che vuole ripartire deve farlo trattenendo i suoi campioni.