Calcio Estero

UEFA e FIFA pensano di escludere Israele dalle competizioni, cosa succede nel girone dell’Italia?

Scossone nel mondo del calcio. Secondo quanto riportato dal Times, la Federazione calcistica israeliana (IFA) rischia una sospensione a tempo indeterminato da parte di UEFA e FIFA. La decisione, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, sarebbe una conseguenza del conflitto in corso e delle tensioni geopolitiche che stanno interessando la regione.

Le ragioni della possibile sospensione

Le ragioni precise della possibile sospensione non sono ancora state rese pubbliche in dettaglio, ma si presume che la decisione sia legata alla sicurezza dei giocatori e alla necessità di garantire che lo sport rimanga al di sopra delle questioni politiche e dei conflitti armati. La situazione attuale rende estremamente difficile, se non impossibile, l’organizzazione di partite in Israele e la partecipazione delle squadre israeliane a competizioni internazionali, con rischi per l’incolumità di atleti, staff e tifosi.

Precedenti storici

Non sarebbe la prima volta che una federazione calcistica viene sospesa per ragioni extra-sportive. L’esempio più recente e noto è quello della Russia, sospesa da FIFA e UEFA a seguito dell’invasione dell’Ucraina. In quel caso, la decisione fu presa per condannare l’azione militare e per tutelare l’integrità delle competizioni. La sospensione di Israele, se confermata, si inserirebbe in questo solco, dimostrando come gli organismi calcistici internazionali siano sempre più propensi a prendere posizioni nette in caso di gravi crisi umanitarie o conflitti.

Le possibili conseguenze

Una sospensione avrebbe conseguenze devastanti per il calcio israeliano. Le squadre di club, come il Maccabi Haifa o il Maccabi Tel Aviv, verrebbero escluse dalle competizioni europee (Champions League, Europa League, Conference League), e la nazionale non potrebbe partecipare alle qualificazioni per i Mondiali o per gli Europei. Questo si tradurrebbe in ingenti perdite economiche, oltre a un danno d’immagine e a un blocco totale dello sviluppo calcistico nel Paese.

Il dibattito

La notizia ha già scatenato un acceso dibattito tra chi sostiene la necessità di una presa di posizione forte da parte degli organismi internazionali e chi invece ritiene che lo sport non debba farsi coinvolgere nelle dinamiche politiche, fungendo piuttosto da strumento di dialogo e di pace. La decisione di UEFA e FIFA sarà cruciale e segnerà un precedente importante per il futuro del calcio e il suo rapporto con le questioni geopolitiche. Tutti gli occhi sono puntati su Nyon e Zurigo, in attesa del verdetto finale.

Cosa cambia per l’Italia nelle Qualificazioni ai Mondiali

L’eventuale esclusione di Israele dalle competizioni calcistiche UEFA avrebbe un impatto diretto sulla classifica del girone di Qualificazione ai Mondiali 2026, pur senza stravolgere gli equilibri principali.

Come riportato da Fanpage.it, se la decisione dovesse essere confermata, all’Italia verrebbero sottratti i tre punti ottenuti grazie alla vittoria contro Israele a settembre. La stessa sorte toccherebbe alla Norvegia, che ha battuto Israele lo scorso marzo.

Di conseguenza, il distacco tra le due nazionali rimarrebbe invariato, ma l’Italia si troverebbe comunque con una posizione più agevolata per l’accesso agli spareggi, potendo contare su una sostanziale certezza del secondo posto nel girone. La classifica cambierebbe, con le due squadre che vedrebbero azzerati i punti conquistati contro Israele, ma l’obiettivo di qualificazione rimarrebbe saldamente a portata di mano per gli Azzurri.