Milan-Fiorentina: i rossoneri puntano sulla testa
Milan-Fiorentina: i rossoneri possono piazzarsi primi in classifica. Emozioni per Pioli.

Domenica 19 ottobre alle 20:45 a San Siro andrà in scena Milan-Fiorentina, una partita di grande tradizione che si rivela sempre equilibrata e carica di emozioni.
Il Milan arriva alla sfida reduce da un avvio importante: 13 punti guadagnati in sei giornate e la testa della classifica lì alla portata: vincere metterebbe i rossoneri primi in solitaria.
Per la Fiorentina manca ancora una vittoria in queste prime 6 giornate: Stefano Pioli, grande ex di turno, dovrà rimediare al più presto poichè al momento la classifica è impietosa.
Nei 170 precedenti in Serie A tra le due formazioni, il Milan conduce con 78 vittorie contro le 47 della Fiorentina, con 45 pareggi a sottolineare l’equilibrio della rivalità.
Probabili formazioni in riga
Il Milan deve fare i conti con l’assenza di Pulisic e Rabiot, entrambi fermi per infortunio, oltre a Nkunku e Estupinan ancora non disponibili. Per la Fiorentina out Kouamé e Lamptey, mentre Kean resta in dubbio.
Milan (3-5-2): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlović; Saelemaekers, Ricci, Modric, Fofana, Bartesaghi; Loftus-Cheek, Leao.
Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongračić, Marí, Ranieri; Dodò, Mandragora, Nicolussi Caviglia, Fazzini, Gosens; Piccoli, Gudmundsson.
Analisi tattica e duelli 1vs1
Il Milan di Allegri si affida a un solido 3-5-2 che punta sul possesso palla e sulla qualità tecnica di Modric e Loftus-Cheek a centrocampo, garantendo equilibrio tra fase offensiva e difensiva. Saelemaekers e Bartesaghi sulle fasce saranno essenziali per la spinta e per supportare Leao, terminale offensivo principale del Milan.
La Fiorentina di Pioli risponde con un 3-5-2 tatticamente compatto, cercando di sfruttare l’agilità e la tecnica dei suoi esterni e la coralità di un centrocampo solido ma creativo con Mandragora e Nicolussi Caviglia.
Tra i duelli individuali spicca quello in mezzo al campo, con Ricci del Milan che dovrà confrontarsi con Mandragora, uno scontro di dinamismo e abilità nella gestione dei tempi di gioco e nella pressione. Sarà fondamentale per la squadra viola tentare di arginare Modric: se il croato è lasciato libero di agire non ce n’è per nessuno.
In difesa, la sfida tra Tomori e Piccoli sarà determinante nel contenere le azioni offensive dei gigliati, mentre Bartesaghi potrebbe misurarsi con Gudmundsson in uno scambio di velocità e resistenza sulla fascia.
Attenzione a Leao come punta centrale del tridente di Allegri: togliere un riferimento ai macchinosi difensori della Fiorentina potrebbe creare diversi grattacapi. De Gea è avvisato.
Il ritorno di Stefano Pioli a San Siro
Domenica sera sarà una serata speciale anche per Stefano Pioli, che farà il suo ritorno a San Siro da avversario, questa volta sulla panchina della Fiorentina. L’allenatore, che ha lasciato il Milan nel 2024 dopo aver conquistato l’ultimo Scudetto rossonero, ha confessato di vivere con grande emozione questa partita, uno stadio dove ha vissuto anni intensi e positivi. Pioli, che domenica taglierà anche il traguardo delle 500 panchine in Serie A e compirà 60 anni, punta a blindare la Fiorentina in un momento delicato della stagione, determinato a risollevare una squadra reduce da un difficile avvio di campionato.
Nonostante l’emozione, l’ex tecnico rossonero è concentrato sulla gara: “Non penso alle emozioni personali, ma alla squadra: dobbiamo dare una svolta, serve una partita coraggiosa” ha dichiarato in conferenza stampa. Pioli spera inoltre di recuperare Moise Kean, il cui possibile impiego sarà valutato dopo la rifinitura. Il tecnico viola punta a una partita di sacrificio e attenzione, consapevole che la classifica impone realismo e voglia di lottare su ogni pallone.
Il ritorno a San Siro è dunque un momento ricco di significato per Pioli, simbolo di una carriera solida e di un progetto Fiorentina che vuole crescere e rilanciarsi in Serie A.